Con l’avvicinarsi dell’estate, molti di noi iniziano a pensare a come rimettersi in forma. Inutile dire che, in condizioni di sovrappeso, il tempo a disposizione è totalmente insufficiente. Solo per questioni di salute tuttavia, ogni “scusa” è buona per iniziare a buttare giù qualche grammo e per migliorare lo stato di forma fisica.
Che si tratti di guadagnare montagne di muscoli o di perdere un po’ di “pancetta”, culotte de cheval o maniglie dell’amore, l’intento del training è comunque di modellare il corpo a nostro piacimento; rappresenta, quindi, il mezzo più consigliato per questo scopo.
Se vogliamo costruire un corpo che ci faccia sentire a nostro agio in costume, è molto importante iniziare valutando le fondamenta.
Aver svolto in passato (soprattutto durante l’età dello sviluppo) una qualsiasi attività sportiva regolare rappresenta già un buon punto di partenza e, di conseguenza, un bel passo in avanti verso il raggiungimento del nostro scopo. Il peso, l’età, l’aspetto psicologico dell’individuo sono altri fattori importantissimi per stabilire un corretto piano di lavoro.
In particolare quando parliamo di peso bisognerebbe far riferimento non tanto a ciò che dice la bilancia ma a ciò che dicono le varie tecniche di misurazione della composizione corporea. Queste metodiche consentono di misurare la percentuale di grasso corporeo, percentuale che varia nell’uomo (più bassa) rispetto alla donna (più alta).
In base a tutti questi elementi, dobbiamo porci degli obiettivi realistici e partire con la convinzione che con un po’ di impegno, costanza e determinazione potremo raggiungere validi risultati.
Alcuni di noi desiderano avere un addome piatto e scolpito come quello di molte modelle e modelli, ma solo pochi riescono. Il segreto per ottenerlo è semplice, bisogna prima di tutto ridurre il grasso che ricopre questo gruppo muscolare.
A cosa servono tutti gli esercizi che facciamo per allenare gli addominali? Sicuramente a poco, se prima non ci preoccupiamo di eliminare il più possibile il grasso che li ricopre.
Un discorso analogo può essere fatto per tutti gli altri gruppi muscolari.
Pertanto, il primo periodo di allenamento avrà come unico obiettivo quello di perdere il grasso in eccesso e preparare il nostro corpo al lavoro con i pesi o a corpo libero.
In questo primo periodo la dieta è l’aspetto più importante; senza un taglio calorico, l’adipe non scenderà mai.
L’attività aerobica, soprattutto per i sedentari e per gli insulino-resistenti, può essere utilissima o addirittura fondamentale. Dovremmo correre, pedalare, andare su e giù con lo step per circa 40-60 minuti al giorno, per un numero di volte alla settimana “ragionevole” (da 3 a 5, a seconda del volume della singola sessione).
Non occorre svolgere queste attività ad un ritmo esasperato (ci basterà tenere un ritmo abbastanza tranquillo che ci consenta di parlare con chi abbiamo di fianco). Se si utilizza un cardiofrequenzimetro occorre cercare di rimanere attorno al numero di pulsazioni dato dalla formula [(220-età)*0.7)]. Tre giorni alla settimana fate precedere alla seduta aerobica un lavoro blando con i pesi cercando di aumentare progressivamente il carico utilizzato e variando, all’occorrenza, la tabella.
L’intensità non dev’essere bassa per forza; ma è ragionevole pensare che, nelle prime fasi, usare più cautela sia la scelta migliore.
Ricordate che le sedute di allenamento – se protratte per almeno 20 – 40 minuti e/o se molto intense – “accelerano” il metabolismo per circa 12-36 ore. In pratica, anche dopo l’allenamento, il nostro organismo continuerà a bruciare calorie in eccesso rispetto ai valori basali. Di conseguenza, dovreste cominciare a notare la perdita dei primi kg di tessuto adiposo, sempre che non facciate catastrofi in campo alimentare!
In questo primo periodo non è necessario seguire particolari diete, basterà semplicemente rispettare i seguenti consigli alimentari.
Nell’attività sportiva, specialmente se aerobica, si producono delle particolari sostanze, le endorfine, oppiacei che danno una piacevole sensazione di benessere, allentando quelle tensioni che possono essere la causa dell’assunzione indiscriminata di cibo.