Dopo soli due anni dall’adozione –  avvenuta a marzo 2019 con accordo Stato-Regioni – il Tavolo di lavoro, che ne ha curato la prima stesura, ha aggiornato le ‘Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione’. Sono stati rivisti alcuni capitoli in merito alla quantità e al tipo di attività fisica nelle diverse fasce d’età, nella gravidanza e nel diabete mellito di tipo 2.
Gli elementi di novità riguardano anche l’attività fisica e l’esercizio fisico nelle malattie cardio-cerebrovascolari, oncologiche, respiratorie e psichiatriche.
L’edizione 2021 approfondisce l’importanza dell’attività fisica adattata (AFA) e riflette su come ‘poter mettere in moto’ la popolazione nella fase post pandemica e su come costruire nuove opportunità per tutti di pratica dell’attività fisica.

Queste nuove linee di indirizzo tengono conto delle recenti raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute descritte anche in questo articolo – ‘Linee guida su attività fisica e comportamento sedentario e sonno per i bambini sotto i 5 anni’ (2019) e ‘Linee guida su attività fisica e comportamenti sedentari’ del 2020 – e del Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025.

Il documento rappresenta una guida esaustiva di riferimento e di orientamento per programmare e progettare azioni di promozione dell’attività fisica nelle diverse fasce d’età, anche in presenza di uno o più fattori di rischio, di patologie specifiche, per la popolazione sana, sedentaria o non sufficientemente attiva, in contesti specifici come la scuola, l’ambiente di lavoro e le comunità.

L’Organizzazione Mondiale della Salute, a due anni dall’approvazione del Piano d’azione globale sull’attività fisica 2018-2030, ha pubblicato le nuove linee guida su attività fisica e sedentarietà, che aggiornano e sostituiscono quelle precedenti del 2010. 

Sostenute da dati ed evidenze, queste linee guida offrono indicazioni chiaresemplici e utili per essere fisicamente attivi e limitare i comportamenti sedentari e sono adatte a tutti, indipendentemente da età, abilità e condizioni. 

Le linee guida Oms 2020:

– riprendono le precedenti raccomandazioni riaffermando, e ampliando, tre concetti chiave: praticare un po’ di attività fisica è meglio di niente; qualsiasi tipo di movimento conta; aumentare la quantità di attività fisica svolta contribuisce a trarre maggiori benefici per la salute e il benessere e a contrastare gli effetti dannosi dei comportamenti sedentari

– aggiornano le raccomandazioni rispetto a quantità (frequenza, intensità e durata) e tipo di attività fisica che dovrebbero svolgere bambini, adolescenti, adulti e anziani 

– offrono, per la prima volta, consigli specifici per le donne in gravidanza, le neo mamme, le persone che convivono con condizioni di disabilità o croniche e indicazioni, di carattere generale, per contrastare la sedentarietà

In questi mesi l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, e le conseguenti misure di restrizione, hanno determinato una limitazione del movimento e dell’attività fisica e una sedentarietà, in alcuni casi, forzata e prolungata (smart working, didattica a distanza, …). Di contro dispositivi elettronici, APP, attività on line hanno offerto alle persone, pur restando a casa, delle opportunità, delle idee per mantenersi attive.

Investire nella promozione dell’attività fisica deve essere una priorità perché è essenziale per il mantenimento della salute: migliora le funzioni immunitarie e protegge dalle complicanze collegate alle infezioni respiratorie,  previene tante patologie, contribuisce al benessere psicofisico.

Le linee guida rappresentano, per le agende politiche di tutti i paesi, uno strumento importante per contrastare le conseguenze della pandemia, purtroppo ancora in atto, e per pensare a future strategie post Covid. Le raccomandazioni si rivolgono, principalmente, ai decisori e ai portatori d’interesse dei diversi settori (salute, istruzione, lavoro, comunità) perché ne tengano conto, sempre più concretamente, nei piani, programmi e interventi orientati alla promozione della salute e dell’attività fisica. Tutti questi attori, attraverso co-progettazione e intersettorialità, possono contribuire attivamente alla diffusione e all’adozione delle linee guida e alla loro implementazione a livello locale.

Segnaliamo alcune delle principali raccomandazioni:

– bambini e adolescenti (5-17 anni) dovrebbero svolgere, giornalmente, una media di 60 minuti di attività fisica principalmente aerobica di intensità variabile fra moderata e vigorosa. Si riafferma, inoltre, che è importante che svolgano, almeno 3 volte a settimana, attività fisica di intensità vigorosa e esercizi per rafforzare muscoli e ossa 

– adulti (18-64) e anziani (over 65) dovrebbero fare attività fisica di moderata intensità tra i 150 e i 300 minuti settimanali o tra i 75 e i 150 se vigorosa o combinazioni equivalenti di attività fisica moderata e vigorosa. Sono sempre suggeriti, per almeno 2 giorni a settimana, esercizi per rafforzare i muscoli. È, inoltre, raccomandato a tutti gli anziani, e non solo a quelli con mobilità ridotta, di svolgere, almeno 3 giorni a settimana, un’attività fisica che combini attività aerobica, rafforzamento muscolare e allenamento dell’equilibrio per aumentare la capacità funzionale e prevenire il rischio di cadute

– donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero svolgere, in assenza di controindicazioni, almeno 150 minuti settimanali di attività fisica aerobica di moderata intensità e praticare esercizi di stretching dolce

– adulti e anziani con condizioni croniche (pazienti oncologici, persone con ipertensione o diabete di tipo 2, …)  e persone con disabilità, senza specifiche controindicazioni, dovrebbero seguire le raccomandazioni delle fasce d’età corrispondenti

– tutti dovrebbero adottare uno stile di vita attivo adeguato alle loro capacità e condizioni e, indipendentemente dal livello di partenza, aumentare gradualmente l’attività fisica svolta anche per contrastare i comportamenti sedentari. Si raccomanda infatti di limitare il tempo che si trascorre inattivi sostituendolo con del movimento, con dell’attività fisica di qualsiasi intensità.