Per vivere al meglio la casa, una corretta illuminazione può fare la differenza. L’illuminazione all’interno di un ambiente è la principale responsabile del comfort visivo. Deve garantire sicurezza, prestazione e benessere.
La luce naturale riproduce i colori fedelmente, giova al benessere psicofisico, è gratuita, costituisce una risorsa importante per la progettazione e la realizzazione di un’abitazione energeticamente sostenibile e qualitativamente confortevole. Un’adeguata illuminazione diurna ed un’integrazione di luce naturale/artificiale contribuiscono in maniera significativa al risparmio energetico e garantiscono il benessere luminoso.
La giusta scelta di apparecchi e lampadine può cambiare l’atmosfera di una casa, renderla più accogliente o al contrario creare uno spazio che respinge. Una buona illuminazione al pari dell’arredamento riveste un ruolo di primaria importanza. Sapere come illuminare un locale e come posizionare correttamente i punti luce, aiuta a valorizzare un oggetto o una stanza e favorisce il benessere della persona.
Sin dalla fase progettuale è opportuno prevedere un ottimale livello di comfort visivo e studiare scrupolosamente la collocazione, l’orientamento, le dimensioni dell’edificio, l’ubicazione delle finestre, il controllo delle riflessioni e degli abbagliamenti, dimensioni e forma dei locali, destinazione d’uso delle stanze, colore e tipologia di arredamento. In un progetto illuminotecnico bisogna valutare l’inserimento di lampade da terra, da tavolo, da parete, perfino candele, per ottenere diversi gradi di illuminazione e favorire atmosfere piacevoli in ogni momento della giornata e per qualsiasi esigenza. Scopo essenziale è massimizzare la visibilità e far sì che non ci siano punti in ombra.
Oggi, sempre più diffuse sono le lampade a Led, alimentate da un circuito elettronico che consente di ridurre la tensione di rete a pochi volt. A differenza delle lampadine a incandescenza, ormai obsolete, i Led si degradano con una progressiva perdita di luminosità.
Quindi, se è vero che costano più delle classiche lampadine, è vero anche che durano dalle 50.000 alle 80.000 ore e, alla lunga, fanno risparmiare. Inoltre, la quantità di energia sprecata sotto forma di radiazione infrarossa e di calore sono molto ridotti.
Per ogni ambiente è possibile individuare la miglior condizione di illuminazione interna. Partiamo dall’ingresso: esso è uno spazio di filtro con l’esterno perciò è ideale un bagliore diffuso e un livello di illuminamento dai 50 ai 150 lx.
La zona cucina è uno degli ambienti che necessita di ottima illuminazione. In questo ambiente è importante riuscire a vedere ciò che si cucina e ciò che si mangia. Oltre ad una luce centrale, è opportuno illuminare i piani di lavoro prevedendo dei punti luce sotto i pensili.
Se in casa è presente un open space, occorre delimitare le diverse aree. In sala pranzo è indispensabile garantire una luce centrale sopra il tavolo: la soluzione ottimale è un bagliore diretto ad una distanza di circa 60 cm così da evitare ombre o fastidiosi abbagliamenti. Nella zona relax-conversazione sono perfetti dei led regolabili e diversi punti luci così da creare la giusta atmosfera per rilassarci o conversare con familiari e amici.
Attenzione all’angolo tv: guardare la televisione al buio è una diffusa ma cattiva abitudine. Bisogna illuminare lievemente l’apparecchio con una lampada da appoggio o un faretto dall’alto con un fascio che sfiora la parete. No ad un raggio intenso diffuso.
Nella camera da letto è consigliabile un lampadario centrale che crea una luminosità uniforme nell’intero spazio per le attività di tutti i giorni. Se è vostra abitudine leggere a letto, sono consigliabili delle lampade direzionali a parete o sui comodini, seppur ben schermate in modo da non rischiare il fastidioso effetto d’abbagliamento o infastidire chi ci sta di fianco. In presenza di una cabina armadio è possibile pensare all’utilizzo di LED con sensori di movimento per evitare sprechi. Inoltre, in camera, è sempre opportuno usare un dimmer che permetta di regolare l’intensità luminosa.
In presenza di uno studio è necessaria una fonte luminosa diretta sul piano di lavoro per ottenere un illuminamento medio dai 200 ai 500 lx.
In bagno si svolgono innumerevoli attività che possono richiedere diversi gradi di illuminazione. Per una luminosità generale della camera è sufficiente un lampadario a soffitto. No alle luci troppo fredde perché alterano il colorito del viso quando ci si specchia. È consigliato l’uso di uno specchio con luce perimetrale che aiuta la rasatura o il make-up. L’utilizzo di un dimmer può essere la soluzione ideale per assecondare le diverse funzioni ed evitare spiacevoli abbagli al mattino o durante la notte.
Un discorso a parte va fatto per la camera dei più piccoli. Qui si studia, si gioca, ci si riposa, dunque occorre la giusta illuminazione per ciascuna attività. Va’ perciò predisposta una fonte illuminante principale a soffitto a cui affiancare una lampada da tavolo per la scrivania, ricordando che la luce deve provenire dal lato opposto della mano con cui si scrive, e un faretto orientabile a muro o una lampada per il comodino. Da evitare piantane e lampade a terra che nel gioco potrebbero essere urtate e diventare oggetti pericolosi per i bimbi.