Anche se la ricetta perfetta per la felicità non esiste, ci sono alcuni alimenti che ci vanno molto vicino perché quando li mangiamo ci rendono di buon umore. Ma siamo sicuri di sapere quali sono? Il 20 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata della Felicità, e Daniele Basta, biologo nutrizionista e consulente di CiboCrudo, il principale brand italiano di cibo plant-based, biologico e lavorato a basse temperature, ci viene in aiuto indicando alcuni cibi e superfood che con le loro proprietà possono favorire e contribuire alla nostra serenità.

“Sfatiamo innanzitutto il mito che seguire un regime alimentare studiato dal nutrizionista porti alla negazione del piacere del cibo, la privazione infatti ha effetti negativi a lungo termine” dichiara Daniele Basta. “E’ possibile inserire alimenti palatabili ovvero appetitosi, come la pizza, in un contesto alimentare sano, vario ed equilibrato nelle giuste quantità e con la giusta moderazione. A questi possiamo inoltre affiancare alcuni cibi con specifiche caratteristiche nutrizionali capaci di migliorare i nostri livelli di serotonina”.

Legumi

Ceci, lenticchie, fagioli e soia sono cibi molto ricchi di vitamina B6 e triptofano, l’amminoacido coinvolto nella sintesi della serotonina, “l’ormone del buonumore”. Sono, inoltre, ricchi di fibre che nutrono la microflora intestinale svolgendo un ruolo antinfiammatorio. Il consumo di questi cibi influisce positivamente sulla regolazione del senso di appetito e può contribuire ad una maggiore produzione di serotonina. Possiamo quindi inserire regolarmente nella nostra dieta un cous cous di lenticchie rosse e ceci, dagli effetti positivi sul nostro intestino, considerato il Secondo Cervello.

Frutta

I frutti arancioni e rossi grazie alla vitamina C, sono ottimi contro i radicali liberi e ci danno una sferzata di vitalità, ma sono da preferire soprattutto le banane per la presenza combinata di triptofano e carboidrati. Infatti, tutti i cibi ricchi in carboidrati stimolano il rilascio di serotonina: l’insulina secreta in seguito al consumo aiuta a veicolare più velocemente il triptofano a livello cerebrale, dando un senso di piacere e benessere immediato.

Cereali integrali

Non possono assolutamente mancare nella dieta di coloro che vogliono aumentare la percentuale di triptofano nell’organismo. Da preferire sono avena, grano saraceno, farro e orzo, oppure riso integrale: tutte fonti importanti di vitamina B6 e carboidrati a lento rilascio che favoriscono la sintesi della serotonina. L’ideale è iniziare la giornata con il muesli alla frutta secca, che unisce la morbidezza dei fiocchi di avena e di segale con la croccantezza di cornflakes integrali.

Noci e semi oleosi

Un ottimo snack spezza fame è la frutta secca: mandorle, nocciole, noci e semi di zucca solo per citarne alcuni. Tutti ricchi di vitamina B1, acido folico e zinco, utili per alzare il tono dell’umore, che insieme ai nutrienti Omega 3, anch’essi presenti, riducono i livelli di infiammazione cerebrale e il rischio di depressione. CiboCrudo propone un perfetto mix di frutta secca 100% biologica, non tostata e salata, fatta essiccare naturalmente al sole per un salutare concentrato di bontà!

Cioccolato fondente

Dulcis in fundo, il comfort food per eccellenza in quanto ricco di polifenoli, dall’effetto antinfiammatorio e antiossidante, e triptofano, che stimola le endorfine e fa aumentare la produzione di serotonina, alimentando quindi il senso del piacere. Attenzione però alla quantità di zuccheri e latte contenuti, infatti, maggiore è la percentuale di cacao maggiori saranno i benefici nutrizionali.

“Zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio sono fattori che contribuiscono alla iper-palatabilità dei prodotti ultra-processati, veicolando risposte del piacere alterate a livello cerebrale, spingendoci a desiderarne sempre di più e a non riuscire a dire basta. Ma oggi c’è un consumo eccessivo e incontrollato di questi alimenti ultra-processati, il piacere diventa dipendenza con effetti metabolici e psicologici negativi. La giusta soluzione da adottare è la moderazione insieme alla varietà dei cibi” conclude Daniele Basta.

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Di InForma Magazine

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