A sorpresa l’acqua non sarebbe la bevanda più idratante in assoluto. A rivelarlo è una ricerca dell’Università di Loughborough che ha mostrato come il latte – sia scremato sia intero – abbia un potenziale di idratazione maggiore dell’acqua. Il motivo è legato alla presenza di proteine, grassi ed elettroliti come sodio e potassio che inducono uno svuotamento gastrico più lento e, di conseguenza, un passaggio meno diretto nei reni. Nel caso specifico degli sportivi e dell’intensa sudorazione, questo consiglio ha una doppia valenza: con la traspirazione e il movimento, infatti, non si perde solamente acqua, ma anche minerali. L’acqua oligominerale ovvero la tipologia più consumata, apporta sali in quantità modeste (tra 50mg/l e 500 mg/l a seconda della marca), non sempre sufficienti per rifornire adeguatamente l’organismo dei minerali persi.
Il latte scremato è consigliabile per gli sportivi sia per il suo ruolo idratante sia per l’effetto mineralizzante, soprattutto quando il clima è torrido. Tra i vari studi a sostegno di questa tesi, c’è un lavoro pubblicato sul British Journal of Nutrition che ha valutato l’efficacia del latte magro come bevanda reidratante per ripristinare il bilancio idrico dopo attività fisica, in ambiente caldo. Nella ricerca sono stati monitorati il latte scremato, il latte scremato addizionato di cloruro di sodio, una bevanda sportiva e l’acqua semplice. Le diverse bevande di recupero sono state somministrate ai partecipanti ogni 15 minuti durante il periodo di recupero. Durante le prime due ore, l’escrezione minore è stata osservata nei consumatori del latte che, entro la fine delle 4 ore di recupero, hanno mostrato un bilancio liquido positivo netto, a differenza di coloro i quali avevano assunto la bevanda sportiva (bilancio fluido negativo). Gli autori hanno così concluso che il latte scremato è una bevanda particolarmente efficace per promuovere la reidratazione dopo l’attività fisica. Tale capacità del latte deriverebbe dalla sua composizione naturalmente alta in elettroliti, ma anche alla minor velocità di svuotamento gastrico che attenua le fluttuazioni dell’osmolalità del plasma che possono verificarsi con il consumo di grandi quantità di acqua o bevande sportive.
L‘indice d’idratazione del latte può essere utile in diverse circostanze. Ad esempio, per chi sta per fare una vacanza a lungo raggio in aereo, è più consigliabile bere latte, oltre che acqua. Quanto più è lungo il volo, tanto più è importante idratarsi: una tratta di 3 ore può contribuire a perdere inconsapevolmente fino a 1-1,5 litri di acqua. Acquistare una bottiglia di latte scremato dopo i controlli, da sorseggiare durante il viaggio, può essere molto utile per rispristinare le quote di liquidi persi, tenendo ovviamente presente che il latte contiene calorie/nutrienti di cui bisogna tener conto nell’ambito dell’alimentazione giornaliera. Altra situazione comune che mette a rischio disidratazione è passare molto tempo in locali o nella propria auto con l’aria condizionata (le persone che in agosto lavorano è comunque notevole). Nonostante dia un beneficio contro il caldo, questo sistema refrigerante toglie gran parte dell’umidità, generando una richiesta di maggior apporto idrico da parte dell’organismo. Anche in questo caso, un bicchiere di latte può essere consigliabile, magari come snack di metà mattina e metà pomeriggio: due bicchieri di latte scremato e parzialmente scremato da 250 ml forniscono circa 180-226 calorie ovvero il 10% dell’energia quotidiana che è la quota ideale da riservare agli spuntini.