Il caffè favorisce lo svolgimento di attività fisica e predispone l’organismo a compiere un numero maggiore di passi durante la giornata. Lo dimostra anche un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine e condotto su un campione di 100 persone con un’età media di 39 anni.
La caffeina è una sostanza con proprietà particolari, che determinano effetti sull’organismo variabili in base alle caratteristiche personali, oltre che ovviamente alla quantità assunta. Insieme alle note conseguenze negative sul sonno e sul riposo notturno, i consumatori abituali di caffé hanno un rischio minore di sviluppare patologie cardiovascolari, malattie neurodegenerative e tumori.
La ricerca – condotta su alcuni abitanti di San Francisco – ha mostrato che quando le persone bevono caffè percorrono in media circa 1.058 passi in più (ossia circa un chilometro) rispetto a quando non assumono caffeina. Un aumento dell’attività motoria quotidiana che, sul lungo periodo, riduce del 22% il rischio di mortalità per tutte le cause.
La stessa indagine, però, ha fatto anche emergere un aspetto alquanto negativo: nei giorni in cui i partecipanti hanno bevuto caffè hanno dormito in media 36 minuti in meno, andando al di sotto del tempo consigliato dalle linee guida della National Sleep Foundation, secondo cui sarebbe adeguato riposare tra le 7 e le 9 ore a notte.
Soprattutto per evitare che gli effetti negativi della caffeina diventino gravi, sarebbe bene anche non esagerare con il consumo quotidiano di caffè, non andando mai oltre le 4 tazzine al giorno (corrispondenti grossomodo a 400 milligrami di caffeina).