Barilla, da 146 anni nelle case degli italiani, porta le persone dentro la qualità della sua pasta con Barilla Porte Aperte 2023. L’iniziativa rientra nel progetto Imprese Aperte Parma promossa dall’Unione Parmense degli Industriali e dall’Associazione “Parma, io ci sto!” con il patrocinio del Comune di Parma e, da inizio anno, ha mostrato ad oltre 3.000 visitatori cosa c’è dietro un pacco di pasta Barilla con ben 200 visite guidate del Pastificio Barilla di Parma, il più grande e sostenibile al mondo.
“Con questo progetto – spiega Alessandro Spadini, Direttore dello Stabilimento Barilla di Parma – offriamo a tutti la possibilità di scoprire cosa significa concretamente per noi produrre la pasta in linea con il nostro modo di fare impresa: ‘la gioia del cibo per un mondo migliore’. È una scelta che vuole dare delle risposte su questo prodotto simbolo della nostra alimentazione in un momento in cui c’è molta curiosità sulla qualità e la sicurezza della sua lavorazione e delle sue materie prime. A inizio anno avevamo previsto circa 60 incontri ma la risposta entusiasta dei visitatori, con una media del 97% di soddisfazione, ci ha portato a farne 200 nel primo semestre. Da settembre le visite sono riprese; siamo già al completo fino a fine anno ed entro dicembre accoglieremo oltre 4.000 persone, più del doppio previsto ad inizio anno. Per il 2024 abbiamo già prenotazioni fino a maggio.” E alle visite a Parma seguiranno altre ‘porte aperte’ nei luoghi dove nascono i nostri prodotti.
Il Pastificio Barilla si trova a Pedrignano, alle porte di Parma, nasce nel 1969 grazie alla visione di Pietro Barilla. Il complesso ha un’estensione di 165.000 mq coperti e vanta 20 linee di produzione, operative 7 giorni su 7, alle quali lavorano oltre 560 dipendenti diretti. Ogni anno 330.000 tonnellate di prodotto finito lasciano il pastificio, declinate in 103 tipi diversi di pasta, tutte confezionate in cartoncino 100% riciclabile, senza la finestra di plastica. Si tratta del fiore all’occhiello di Barilla che punta, attraverso una serie di investimenti, a farlo rimanere il pastificio più grande e sostenibile al mondo anche per i prossimi 50 anni. Il pastificio di Parma è anche un esempio di tecnologia 4.0 applicata a una tradizione centenaria come la produzione di pasta. Ne sono esempio il Magazzino Automatico, che da 10 anni viene gestito da carrelli a guida laser, veri e propri robot che identificano, trasportano e stoccano merce già imballata grazie a un software che ottimizza gli spostamenti e, dunque, riduce i consumi e migliora l’efficienza aziendale. E a proposito di efficienza energetica, ecco l’impianto di trigenerazione che alimenta i consumi energetici (termici, elettrici, energia frigorifera), migliorando le performance di un impianto già oggi modello di produzione sostenibile.
Non solo. Accanto al pastificio c’è anche un molino che trasforma il grano duro in semola, la materia prima per la produzione di pasta. Per la pasta commercializzata in Italia viene utilizzato solo grano duro 100% italiano, prodotto in 13 regioni del Paese, secondo gli standard qualitativi e di sicurezza del Manifesto Barilla del Grano duro e di un Disciplinare di Agricoltura Sostenibile e analizzato, lotto per lotto, con migliaia di controlli di qualità e sicurezza. A proposito di sostenibilità, il grano arriva a destinazione su un treno che ferma direttamente dentro lo Stabilimento di Parma.
Attraverso queste visite nel segno della trasparenza, chiunque potrà toccare con mano l’intera filiera produttiva della pasta Barilla, interagire con tecnici ed esperti agronomi, ascoltare la voce dei responsabili acquisti, comprendere e valutare i criteri di selezione nella scelta dei grani migliori.
Ma una visita virtuale permette di saltare la lista di attesa: sul portale “Guarda tu stesso” Barilla consente a tutti di entrare virtualmente in uno stabilimento o in un campo di grano, per sapere tutto della qualità e dell’origine del grano utilizzato per la pasta grazie a filmati, foto e interviste a tecnici e agronomi. L’intento di Barilla è quello di mostrare senza filtri il “mondo” dietro una pasta di qualità. A cominciare dalle sue materie prime, certo. Ma c’è anche la passione e la professionalità delle persone impegnate nella filiera della pasta che illustrano in maniera semplice, diretta e divulgativa un processo produttivo complesso e caratterizzato dai più alti standard di sicurezza alimentare e di sicurezza sul lavoro, nonché dalla massima attenzione per l’impatto ambientale con la riduzione dei consumi di energia, delle emissioni di anidride carbonica e dei consumi idrici.
A proposito di materie prime, accanto al pastificio e al molino Barilla c’è l’agriBosco: con una superficie pari a 23 ettari di terreno – più di 30 campi da calcio – tra percorsi naturalistici, campi verdi ed erbe spontanee con quasi 3.000 alberi di specie autoctone tra filari e aree riforestate. Qui è possibile camminare tra le materie prime che Barilla utilizza per i suoi prodotti: campi di girasole e di grano tenero per i prodotti da forno, di grano duro che diventerà pasta e basilico per sughi pronti e pesti. Tutti coltivati secondo i disciplinari di agricoltura sostenibile, rotazioni colturali lunghe, sementi certificate di qualità, riduzione di fertilizzanti e fitofarmaci, tutela della biodiversità. Realizzato in collaborazione con Legambiente, AzzeroCO2 e Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, agriBosco Barilla è aperto alle visite di scuole, associazioni e mondo del volontariato. Ad oggi, più di 400 alunni delle scuole di Parma hanno visitato questo parco, con previsioni di altre visite scolastiche a partire da settembre.
Con 146 anni di storia, Barilla è un caposaldo della storia agroalimentare italiana. E la sua storia, le sue iconiche campagne di comunicazione sono oggi un patrimonio condiviso grazie ad un Archivio Storico che, dal 1987, raccoglie e custodisce i cimeli di un secolo e mezzo. L’Archivio Storico è ospitato nella sede centrale di Barilla a Parma ed è anche esso visitabile. Ma le opere (dal primo pacco di pasta ai poster storici firmati dai pionieri del design e della pubblicità italiana, alle mitiche sorpresine del Mulino Bianco) sono state catalogate anche nel portale-museo www.archiviostoricobarilla.com, una risorsa accessibile a tutti che testimonia il viaggio di un’icona del Made in Italy e i cambiamenti della società italiana. Da inizio 2022 oltre 30 visite sono state realizzate per scuole, studiosi, privati e professionisti.
Questo viaggio attorno a una delle icone del Made in Italy si conclude idealmente in centro a Parma, in Strada della Repubblica, dove Barilla ha riportato a nuova vita un altro luogo storico: Bottega Barilla, che nel 1877 ha visto nascere una delle più emozionanti storie imprenditoriali del Paese. Un luogo simbolo del “saper fare”, dove il fondatore Pietro Barilla senior accoglieva i primi clienti, da un anno è aperto a tutti e offre cimeli del passato, immagini storiche e un percorso esperienziale sulla nuova pasta Barilla Al Bronzo.