Se è vero che il mal di denti è un problema per il quale ci si attiva subito e si ricorre immediatamente al dentista, è altrettanto vero che i sintomi che potrebbero mettere in allarme per un problema alle gengive vengono spesso sottovalutati. L’infiammazione delle gengive, però, è un problema che può colpire tutti, adulti e bambini e provoca fastidio e dolore. Ecco una guida alle cause, i sintomi e ai rimedi per il dolore alle gengive.
Elenchiamo qui di seguito i sintomi più comuni:
Gengive gonfie e doloranti;
Gengive sanguinanti dopo lo spazzolamento, anche se non troppo energico, in particolare nella zona del colletto;
Gengive arrossate;
Alitosi;
Denti sensibili: sensibilità al freddo e al caldo, al tatto e soprattutto allo spazzolamento.
La regolare e quotidiana pulizia di denti, lingua e gengive è l’unico modo per effettuare una prevenzione efficace per problemi legati alle conseguenze della placca batterica che compromette la salute dei denti. Tra questi, il dolore alle gengive è uno dei più frequenti e fastidiosi.
Impariamo allora a riconoscere i sintomi perché potrebbero, se non curati, portare conseguenze spiacevoli e alle volte gravi che è sempre meglio evitare per la salute di tutto il cavo orale e per poter esibire un sorriso sempre smagliante e sicuro.
L’arrossamento, il gonfiore, il dolore e il sanguinamento sono tutti i sintomi che ci devono mettere in allerta e che vi devono far pensare subito alla comparsa di una gengivite.
Dopo aver elencato i sintomi, è bene conoscere quali sono le cause all’origine di un problema che può compromettere il benessere della bocca.
Le cause all’origine del dolore gengivale, dell’arrossamento e del rigonfiamento della gengiva sono molteplici.
La prima causa della cattiva salute delle gengive è sicuramente una cura orale sbagliata.
I batteri di cui è formata la placca cominciano a intaccare ed infiammare i tessuti molli a distanza di sole 24 ore dopo i primi depositi.
Il gonfiore delle gengive è dovuto al fatto che per trasportare gli anticorpi, l’organismo richiama più sangue. In presenza di un’infiammazione, i vasi sanguigni risultano più permeabili e consentono la fuoriuscita di un composto in cui è presente anche il sangue che si forma per combattere la carica batterica.
Le gengive quindi perdono di tono e cominciano a staccarsi gradualmente dal dente perché i fibroblasti che sono responsabili della compattezza dei tessuti si degenerano.
Ed ecco che questo è il primo sintomo della gengivite. Le gengive che si sono ritirate a causa della placca che non è stata rimossa cominciano a sanguinare e a ritirarsi, lasciando scoperto il colletto del dente.
È in questo modo che si formano le tasche gengivali che aprono la strada ai batteri che raggiungono i tessuti parodontali più profondi tra cui la radice del dente e l’osso mascellare provocando dolore.
In questo modo, dalla gengivite si passa ad una parodontite irreversibile che lo specialista potrà risolvere con l’estrazione del dente. A meno che non si verifichi la spontanea caduta del dente, in quel caso si è davanti ad una gengivite espulsiva. Si tratta dello stadio finale della malattia, i denti vengono espulsi insieme ad una certa quantità di pus in conseguenza del fatto che l’osso alveolare e il legamento parodontale che li teneva in sede si è consumato.
Se pure l’accumulo di placca è spesso alla base di patologie gravi e meno gravi del cavo orale, nel caso della gengivite vi sono anche altri fattori che possono scatenarla e con essa possono provocare un dolore fastidioso che deve esser curato, come vedremo nel paragrafo successivo, con una terapia adeguata prescritta dallo specialista.
Un fattore scatenante delle gengive infiammate e doloranti è la nutrizione. La presenza troppo frequente nella bocca di cibi o bevande ricchi di zuccheri può favorire l’infiammazione gengivale e scatenare una reazione a catena per cui si rende necessario intervenire immediatamente con un trattamento mirato.
Quindi, quando mangiate o bevete questo tipo di alimenti, dovrete poter provvedere ad un immediato spazzolamento dei denti con il dentifricio. Diversamente, l’alterazione del Ph provocata dagli zuccheri in eccesso favorisce maggiormente il proliferare della placca che indebolisce i tessuti molli e causa l’ascesso gengivale. Molto importante è anche la masticazione.
L’alimentazione gioca un ruolo importante nell’insorgenza della gengivite e di tutte le sue conseguenze anche quando è carente di vitamina C, A, B2 e B12.
L’accumulo dei batteri che possono generare la gengivite non è però solo un fatto legato al cibo, ma è anche strettamente riconducibile ai denti storti o accavallati tra loro, un problema presente soprattutto nei bambini o nei ragazzi.
Alla base di una gengivite ci sono anche scompensi ormonali che intervengono soprattutto durante la pubertà, la menopausa o la gravidanza e provocano gengivite temporanea.
Anche alcuni farmaci possono essere i responsabili dell’insorgenza della gengivite. Stiamo parlando di medicinali antipertensivi, antidepressivi ed anti-epilettici. In questo caso, in gergo professionale si parla di gengivite da farmaci.
Questo problema comporta un ispessimento dei tessuti che provoca un mal sopportazione del tatto e dello sfregamento dovuto allo spazzolamento con spazzolino e dentifricio. Poco sopportabili sono anche l’azione del filo interdentale o dello scovolino e questo risulta come un vero e proprio problema perché provando dolore, la cura orale ne risente in quanto si tende a limitare lo spazzolamento o ad effettuarlo nel modo sbagliato, generando così un accumulo di placca che va solo a peggiorare la situazione e aumenta il fattore scatenante della patologia.
Anche il sistema immunitario viene coinvolto tra i responsabili della gengivite. Il sistema immunitario può venire compromesso da cure mediche, patologie, gravi e meno gravi, farmaci o predisposizione genetica. Nel caso di un abbassamento delle difese immunitarie, è chiaro che il proliferare dei batteri che provocano la gengivite è facilitato e anche nel caso in cui la cura orale e l’igiene degli strumenti fossero impeccabili, è assai possibile che la gengivite attacchi il cavo orale provocando danni.
Va da sé che un corpo estraneo alla cavità orale possa comportare un’infezione alle gengive. Sicuramente, nel caso di protesi dentarie, queste, per provocare la gengivite devono essere impiantate o progettate in maniera sbagliata e impedire, dunque, una corretta igiene orale.
Un altro fattore che può incidere sul dolore alle gengive è il bruxismo, l’atto di digrignare i denti durante la notte. Lo sfregamento esercitato con forza potrebbe causare dolore alle gengive.
In caso di gengive infiammate, la prima cosa da fare è rimuovere la causa scatenante della patologia. Eliminare dunque placca e tartaro è il primo passo per dare sollievo alle gengive.
Utilizzare correttamente lo spazzolino, usare quello a setole morbide, coadiuvare la sua azione con filo interdentale o scovolino (per spazi interdentali più larghi e in grado di alleviare l’arrossamento delle gengive praticando un lieve massaggio che favorisce la circolazione sanguigna) per pulire la superficie, il margine e l’interno del solco gengivale.
Però, se l’infiammazione alla gengiva è ormai arrivata ad un punto tale per cui dolore e gonfiore non sono più tollerabili, dovrete rivolgervi al vostro dentista che, a seguito di una diagnosi precisa, interverrà con trattamenti mirati ed efficaci, tra i quali la pulizia dei denti professionale. Questa viene praticata con strumenti appropriati di cui ovviamente non è possibile disporre a casa.
Per prima cosa, l’igienista dentale provvederà a eliminare il tartaro attraverso una procedura definita detartrasi con strumenti manuali o usando un ablatore a laser perché la sua azione blocca quasi istantaneamente il sanguinamento e stimola la guarigione e la rigenerazione dei tessuti.
Se l’infiammazione ha superato i primi 3 mm del solco gengivale creando le tasche gengivali, il dentista procederà ad una levigatura radicolare restando però in superficie.
La seduta di igiene orale professionale avvia dunque un veloce processo di guarigione e in pochi giorni le gengive tenderanno a sgonfiarsi e riprenderanno un sano colorito rosa.
È chiaro che una volta a casa, bisognerà rispettare un regime di cura che sia adeguato a mantenere la bocca pulita. Oltre al quotidiano e ripetuto spazzolamento, consigliamo di intervenire anche con altri strumenti e soluzioni che potranno velocizzare il processo di guarigione che generalmente si completa nel giro di un paio di settimane.
Vi consigliamo di usare un dentifricio per gengive sensibili, un collutorio alla clorexidina, gel gengivale e un idropulsore per il massaggio alle gengive. Inoltre, l’integratore alimentare GUM® PerioBalance® aiuterà a mantenere a lungo i benefici della pulizia professionale.
Per prevenire il dolore alle gengive è importante adottare dei piccoli accorgimenti per quanto riguarda la cura orale quotidiana e le abitudini alimentari.
Lavarsi i denti dopo ogni pasto con uno spazzolino a setole morbide, e utilizzare filo interdentale e collutorio, infatti, aiuterà a prevenire le infiammazioni e a combattere i batteri della bocca; allo stesso tempo, adottare abitudini alimentari che prevedano l’assunzione di frutta e verdura in grandi quantità aiuterà a mantenere il sistema immunitario attivo e inattaccabile.
Anche ridurre l’assunzione di farmaci, dove possibile, non fumare e risolvere i problemi di digrignamento dei denti utilizzando un bite, aiuteranno a prevenire il dolore alle gengive.