Con il termine stretching si intende l’allungamento muscolare, ossia tutta una serie di esercizi che coinvolgono in prima linea i muscoli, ma sono rivolti anche a tendini, ossa e articolazioni. Gli esercizi di stretching ci accompagnano da sempre, sin da bambini, durante le ore di sport o di educazione motoria a scuola, fino all’età più matura quando sentire la muscolatura alllungarsi dona immediatamente un senso di benessere.

I benefici dello stretching sono infatti molteplici sia per chi fa una vita piuttosto sedentaria, sia per chi pratica regolarmente sport. Con lo stretching si riacquista elasticità muscolare, si migliora il rapporto tra muscoli, tendini e ossa, si riduce la tensione muscolare, si migliora la coordinazione e la propriocezione, si prevengono traumi muscolari e tendinei, si migliora l’escursione articolare.

Esistono diversi tipi di stretching, scopriamoli:

  • Lo stretching dinamico: è una tecnica che prevede l’oscillazione degli arti o il busto in maniera lenta e controllata.
  • Lo stretching statico passivo: è una tecnica dove bisogna assumere una posizione ben precisa e mantenerla rilassando il muscolo interessato per un certo tempo, in genere dai 20 ai 30 secondi, e con l’aiuto di una seconda persona.
  • Lo stretching statico attivo: è una tecnica uguale alla precedente, in questo caso, però, viene svolta senza l’aiuto di un partner.

Per fare una corretta attività di stretching ed evitare possibili stiramenti, è consigliabile assumere la posizione lentamente, inspirando prima ed espirando durante il movimento. Dopodiché mantenete la posizione raggiunta per qualche secondo, senza arrivare all’allungamento estremo del muscolo interessato; solo dopo che il muscolo si abituerà alla posizione assunta è consigliabile allungarlo al massimo, ma mai per troppo tempo e senza mai arrivare alla soglia del dolore.